Il produttore dei rifiuti speciali è per legge responsabile della loro corretta classificazione e dell’attribuzione del codice CER (art.4 del D. Lgs. 13 gennaio 2003, n° 36).
Le aziende produttrici dei rifiuti difficilmente riescono ad effettuare autonomamente questa operazione preliminare allo smaltimento, data la complessità normativa e l’assenza degli strumenti e delle competenze per indagare la natura del rifiuto prodotto. ECOOPERA mette a disposizione del cliente personale competente, strumentazione di primordine e processi analitici rigorosi, riconosciuti dall'accreditamento SIO/IEC 17025. Il laboratorio ECOOPERA si pone al centro della complessa filiera: effettua campionamenti rappresentativi secondo rigorose norme tecniche, effettua analisi preliminari merceologiche sul luogo di produzione del rifiuto, analizza la documentazione disponibile, processa le analisi sui rifiuti, ottenendo infine un'attendibile caratterizzazione e classificazione dei rifiuti.
Per effettuare queste operazioni il laboratorio di analisi ambientali ECOOPERA opera nel rispetto del D.Lgs. 3 Settembre 2020 n. 121.
Grazie al laboratorio di analisi il nostro Gruppo si propone come partner unico per la gestione trasparente, flessibile e vantaggiosa dell’intero processo di smaltimento e gestione dei rifiuti speciali e pericolosi.
ECOOPERA esegue per i suoi clienti l’analisi dei campioni al fine di caratterizzare i rifiuti e classificarli come rifiuti speciali non pericolosi o rifiuti speciali pericolosi.
La classificazione di rifiuto pericoloso/non pericoloso viene definita sia in base al processo produttivo sia in base alla concentrazione di sostanze pericolose contenute nei campioni rappresentativi prelevati o forniti dal produttore.
Secondo quanto disposto dal Decreto 10 agosto 2012, n. 161 e dall’articolo 41 BIS del D.L. 69/2013, i rifiuti speciali possono essere così raggruppati:
Un rifiuto viene classificato come pericoloso in base alla sua origine e in base alla concentrazione di sostanze pericolose per l’uomo e per l’ambiente.
In base alla decisione 2000/532/CE e del D. Lgs 152/06, sono pericolosi i rifiuti che presentano una o più delle seguenti caratteristiche di pericolosità: esplosivo, comburente, facilmente infiammabile, infiammabile, irritante, nocivo, tossico, cancerogeno, infettivo, corrosivo, tossico per la riproduzione, mutageno; rifiuti che a contatto con l'acqua, l'aria o acidi sprigionano gas tossici; sensibilizzante, ecotossico o rifiuti suscettibili che dopo la loro eliminazione danno origine a un'altra sostanza con caratteristiche di pericolosità.
I rifiuti speciali non pericolosi sono i rifiuti che non presentano concentrazioni di sostanze nocive per l’uomo e per l’ambiente e ai quali non è necessario attribuire il codice CER di pericolo. Sono perlopiù i rifiuti prodotti da attività umane non domestiche o assimilabili.
Il codice CER (Codice Europeo del Rifiuto) è una identificazione univoca del rifiuto, basata su numerazione composita assegnata secondo il settore produttivo e la sua natura intrinseca. Questo codice uniforma e migliora la gestione dei rifiuti sul territorio nazionale e comunitario. Il codice CER è composto da sei cifre e, per alcuni rifiuti, anche della caratteristica "specchio" espressa dall'asterisco a destra del codice. Questa indicazione ci informa della possibile doppia natura del rifiuto - pericoloso o non pericoloso - che va indagata e correttamente attribuita.
ECOOPERA raccomanda (e in alcuni casi prescrive) che l’effettuazione dei campionamenti venga affidata ai nostri tecnici. Un occhio ed una mano esperta consentono di raccogliere molte informazioni in sito e di effettuare analisi del processo all’origine del rifiuto e caratterizzazioni merceologiche preliminari, facilitando così l’identificazione del corretto set di analisi da eseguire in Laboratorio. Il tecnico campionatore possiede strumentazione adatta ed esperienza tale da consentirgli di ricavare uno o più campioni rappresentativi del rifiuto, da conferire al Laboratorio: punto essenziale per assicurare che il risultato analitico possa dirsi descrittivo dei rifiuti messi a deposito temporaneo e di quelli che verranno prodotti successivamente. Talora, e soprattutto per gli imballaggi, l’analisi merceologica e l’esame delle SDS consentono già una classificazione CER affidabile e definitiva, senza ricorrere ad approfondimenti analitici; in altri casi, le proprietà variabili e la disomogeneità del rifiuto – come accade spesso con i liquidi – può richiedere di effettuare un prelievo su un campione medio o stratificato, e la caratterizzazione analitica per ogni svuotamento e smaltimento di rifiuti conservati in vasche o cisterne.
Sempre più spesso, inoltre, gli stessi centri di smaltimento finale richiedono campioni del rifiuto da conferire, per poter effettuare la quotazione dello smaltimento e/o per verificarne le caratteristiche di accettazione al momento del conferimento. Anche per ogni singolo trasporto.