Lo smaltimento della lana di vetro e lo smaltimento della lana di roccia rientrano negli interventi di bonifica offerti da ECOOPERA.
Le lane di vetro e di roccia fanno parte delle Fibre Artificiali Vetrose (FAV), ovvero fibre minerali impiegate in edilizia e in alcuni specifici campi produttivi in virtù delle loro caratteristiche di resistenza e isolamento.
ECOOPERA si occupa di ogni aspetto legato al trattamento di questi materiali: classificazione attraverso il laboratorio accreditato ECOOPERA, rimozione sicura adottando specifici accorgimenti a seconda delle fibre interessate, nonché trasporto e smaltimento corredato di ogni autorizzazione prevista dalla normativa. Quando non è possibile rimuovere le fibre artificiali vetrose i nostri tecnici adottano tecniche di confinamento sicure per la salute umana.
Ogni materiale classificato come FAV è caratterizzato da proprietà fisiche e chimiche peculiari: le diverse fibre differiscono infatti per spessore e per la concentrazione di ossidi alcalini e alcalino terrosi.
La lana di roccia è un materiale fibroso composto da alluminati e silicati. Le sue caratteristiche ne descrivono una macroscopica struttura lanuginosa con proprietà di drenaggio e di isolamento termoacustico. Grazie a queste peculiarità la lana di roccia è molto utilizzata in edilizia e nella cantieristica navale.
La lana di vetro è un silicato amorfo, ovvero una miscela di vetro e sabbia sottoposta ad elevate temperature. Questa sostanza fibrosa è utilizzata in modo massivo in edilizia per la sua economicità e per le sue proprietà isolanti sia dal punto di vista termico che acustico; la lana di vetro è inoltre incombustibile.
Le fibre ceramiche refrattarie, o FCR, vengono impiegate soprattutto negli ambiti in cui è necessaria una grandissima resistenza alle alte temperature. La resistenza al calore e la bassa conducibilità termica ed elettrica ha favorito il loro impiego per isolare forni e altiforni, nelle fonderie, per isolare condutture e cavi; le fibre ceramiche refrattarie vengono impiegate anche nella creazione di elementi specifici per i mezzi di trasporto, nell'industria petrolchimica e aeronautica.
Le fibre di carbonio, costituite da grafite purissima, sono impiegate in diversi campi di produzione in virtù della loro grande leggerezza, resistenza meccanica, elasticità e resistenza alla trazione. I materiali realizzati in fibra di carbonio resistono all’usura del tempo, ma richiedono precauzioni nella rimozione e smaltimento.
Nel 2015 è stato redatto il testo d’intesa tra Governo, Regioni e Province Autonome denominato “Linee guida per l'applicazione della normativa inerente ai rischi di esposizione e le misure di prevenzione per la tutela della salute”. L’accordo avvalora le linee guida del Ministero della Sanità (circolare n. 23 del 25 novembre 1991) dove vengono sottolineati i rischi per la salute umana delle fibre artificiali vetrose.
Le FAV infatti non sono ritenute cancerogene, tuttavia non sono scongiurati altri rischi per la salute.
Se rilasciate nell’aria, infatti, le Fibre Artificiali Vetrose hanno la capacità di penetrare nell'organismo provocando irritazioni e infiammazioni alle vie respiratorie, agli occhi e alla pelle, nonché causare effetti negativi sulle strutture polmonari.
Proprio per questo motivo lo smaltimento della lana di vetro, lo smaltimento della lana di roccia e lo smaltimento delle altre tipologie FAV deve essere effettuato da operatori competenti che adottano ogni precauzione necessaria.
Il corretto smaltimento delle FAV deve essere preceduto da classificazione. Nel Laboratorio accreditato di ECOOPERA possiamo analizzare la concentrazione di ossidi alcalini e alcalino/terrosi discriminando il diametro delle fibre definendone quindi la pericolosità e il corretto smaltimento.
Durante la rimozione delle fibre vetrose conformi alla Nota "Q" o alla Nota "R" della normativa europea, gli addetti ECOOPERA utilizzano dispositivi di protezione individuale. Se non conformi alle categorie sopracitate vengono adottati accorgimenti specifici come la delimitazione dell’area di lavoro fino alla fine del processo di rimozione.
Una volta rimosse le lane artificiali verranno trattate come rifiuti pericolosi e, congiuntamente ai materiali utilizzati per confinare l’area di lavoro, conferite in modo sicuro in discariche autorizzate.
Quando la rimozione del materiale non è possibile le fibre vengono incapsulate o confinate per evitare la contaminazione dell’ambiente circostante.