Il Decreto Legislativo n. 18 del 23 febbraio 2023 ha recepito nell’ordinamento italiano la Direttiva (UE) 2020/2184 riguardante la qualità delle acque destinate al consumo umano. Questo decreto ha introdotto importanti novità nella gestione e nel controllo delle acque potabili in Italia.
Tra le principali novità introdotte dal decreto si evidenziano:
- Dal 13 gennaio 2023: Entrata da subito in vigore nuovi standard di qualità; in particolare sono previsti nuovi parametri di qualità e nuovi valori limite (in alcuni casi più stringenti) per diverse sostanze, con particolare riferimento a sottoprodotti dei processi di disinfezione (Clorato, Clorito, Acidi Aloacetici) e sostanze riconducibili alla categoria dei microinquinanti (PFAS, microplastiche, bisfenolo-A).
Il controllo dei parametri quali bisfenolo-A, clorato, acidi aloacetici, microcistina-LR, PFAS e uranio e microplastiche assume carattere di obbligo a decorrere dal 12 gennaio 2026.
Il decreto dispone un elenco esteso di parametri per i quali i laboratori incaricati dell’analisi delle acque destinate al consumo umano, siano Accreditati secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025.
- Un approccio basato sul rischio per la gestione della sicurezza idrica; le regioni e province autonome dovranno effettuare, per la prima volta entro il 12 luglio 2027, una valutazione e gestione del rischio delle aree di alimentazione per i punti di prelievo di acque da destinare al consumo umano; analogamente i gestori idrici dovranno effettuare, per la prima volta entro il 12 gennaio 2029, una valutazione e gestione del rischio di ciascun sistema di fornitura che includa l’estrazione, il trattamento, lo stoccaggio e la distribuzione delle acque destinate al consumo umano fino al punto di erogazione.
- Parametri specifici per i sistemi di distribuzione interna agli edifici: i responsabili dei GIDI sono tenuti in particolare a valutare il rischio associato alla presenza di Piombo e Legionella;
la valutazione del rischio PSA (Piani di Sicurezza dell’Acqua), sarà obbligatoria per le strutture prioritarie entro il 12 gennaio 2029.
Obblighi per i gestori idrici
I gestori del servizio idrico sono quindi tenuti a:
- Aggiornare i propri sistemi di controllo e monitoraggio
- Implementare i piani di sicurezza dell’acqua
Per adempiere alle nuove prescrizioni previste dal decreto, dovranno quindi essere affrontati significativi investimenti per:
- Adeguare i sistemi di trattamento delle acque
- Implementare nuovi metodi analitici per il controllo dei parametri
Questa normativa rappresenta un importante passo avanti nella tutela della salute pubblica e nella gestione sostenibile delle risorse idriche, richiedendo però un considerevole sforzo di adeguamento da parte di tutti gli operatori del settore.
L’introduzione di metodiche analitiche più avanzate e rigorose, l’obbligo di utilizzare metodi standardizzati e validati, nonché l’ampliamento dei parametri da monitorare, inclusi nuovi contaminanti emergenti, impone ai gestori la necessità di avvalersi di laboratori qualificati in grado di dimostrare competenza tecnica e gestionale nelle attività di campionamento e analisi delle acque.